Run4Science 12 aprile 2015
Sono stati 130 i maratoneti, tra i 25 e i 60 anni, che, per tre o sei volte, hanno percorso un circuito di sette chilometri tra la pista di atletica di Scienze Motorie e la frazione di Montorio. I corridori prima e dopo la gara si sono sottoposti a diverse misurazioni per capire come l’organismo risponde allo sforzo dal punto di vista muscolare, cardiovascolare e psicologico. Otto i progetti di ricerca a cui hanno lavorato, in collaborazione con Verona, sei Università: Roma Foro Italico, Statale di Milano, Torino, Parma, Brescia e Kent.
I diversi gruppi di ricerca si sono concentrati in primis sulla relazione tra l’energetica della corsa e l’elasticità degli arti inferiori, ovvero il “rimbalzo dell’atleta”, poi il rapporto tra la fatica a livello centrale, cioè nel cervello, e quella periferica, cioè muscolare. Inoltre si è verificato che rapporto sussiste tra lo sforzo e i possibili danni sul Dna e l’interazione tra compiti cognitivi e prestazione atletica.