L’esperienza della Doppia Carriera per Biancamaria Tessari

Essere una sportiva di alto livello e una studentessa universitaria al contempo non è semplice. Il programma Doppia carriera studentessa/studente atleta dell’Ateneo di Verona nasce come progetto a supporto e conciliazione per proseguire e portare a termine con successo la propria carriera accademica in combinazione con quella sportiva, coerentemente con quanto riportato dalle “Linee guida europee sulla doppia carriera degli atleti”. Come hai conosciuto il programma? Quali sono i punti di forza che ritieni più rilevanti del progetto? Che tipo di opportunità rappresenta per te?

Ho conosciuto il programma tramite gli avvisi, sul sito Univr, mi sono informata e ho capito che sarebbe stata per me un’ottima occasione per affrontare i miei impegni sportivi in tutta serenità, senza compromettere l’anno accademico.

I punti di forza sono sicuramente il fatto di poter gestire esami e lezioni in base agli impegni sportivi. Per me è stata importante la flessibilità accademica prevista dal Regolamento di Ateneo. In questo modo ho potuto seguire la squadra nazionale nei ritiri sportivi, pur mantenendomi a pari passo con le lezioni e senza perdere la possibilità di effettuare la sessione di esami.

Molto importante è stato anche potere concordare coi professori date e/o modalità diverse per poter svolgere gli esami all’interno della stessa sessione. Ed è proprio ciò che è avvenuto a gennaio. Sono riuscita a portare a termine un’ottima sessione con splendidi risultati senza perdere gli allenamenti con la squadra nazionale! Fra un allenamento e l’altro venivo interrogata dai professori tramite la piattaforma Zoom…meglio di così non potevo chiedere! È stata una grande occasione per conciliare entrambe le mie passioni nel migliore dei modi.

L’assegnazione di un tutor alla pari che offre supporto e sostiene la pianificazione dell’agenda rispetto tempi e scadenze accademiche. La peer tutorship è un elemento caratterizzante e valorizzante il progetto. Che tipo di relazione si è istaurata con la tua tutor? Quanto è importante questa esperienza di affiancamento alla pari? Come vi organizzate nella gestione della pianificazione dell’agenda?

Sicuramente il fatto di avere una tutor che abbia la mia età mi mette molto a mio agio, sia durante una conversazione sia per poter pianificare lezioni ed esami. Con la tutor siamo rimaste in contatto per tutto il mio periodo di esami, ora probabilmente ci risentiremo con l’inizio delle lezioni del secondo semestre. Possiamo dire che ci contattiamo nel momento del bisogno. Quando ho un dubbio o un impegno sportivo glielo comunico subito, in modo da trovare assieme al più presto la soluzione migliore.

I servizi offerti alle studentesse/studenti della doppia carriera si declinano sia in ambito didattico che sportivo. Non un percorso differenziato né facilitato, bensì un sostegno. Come valuti questi servizi?

Secondo me sono servizi veramente molto utili per uno studente che pratica sport. Ovviamente è fondamentale l’impegno, la costanza e l’organizzazione per poter conciliare entrambi gli impegni, ma i servizi che ho scoperto con la doppia carriera sono stati un aiuto fondamentale.

Sei al terzo anno del corso di laurea in Infermieristica. Cosa ti ha spinta, motivata a scegliere questo percorso formativo? Come ti trovi e sei soddisfatta dei risultati raggiunti?

Non saprei esattamente spiegare il motivo per cui abbia scelto la professione infermieristica. Dopo il primo tirocinio mi sono innamorata della figura dell’infermiere e sicuramente voglio che questa professione faccia parte della mia vita. Per ora sono alla pari con gli studi e i tirocini sono sempre andati molto bene e mi hanno sempre dato grandi soddisfazioni! Sono molto contenta, anche perché mai avrei pensato di diventare infermiera: non mi sono mai vista a svolgere un lavoro molto “pratico”. Ma ho imparato che non serve solo la praticità: la parte relazione, emotiva ed empatica è fondamentale. Poi le sfide mi sono sempre piaciute…non ho mai scelto percorsi troppo semplici! E sicuramente questa professione mi metterà a dura prova, ma penso e spero saprà regalarmi anche grandi soddisfazioni.

Il tirocinio formativo è un momento fondamentale per consolidare, ampliare e sperimentare sul campo le conoscenze. Quale è la tua esperienza a tale proposito? E come sei riuscita a conciliarlo con la pratica sportiva? Come hai vissuto questa esperienza formativa in questo duro periodo di emergenza sanitaria in ospedale?

Il tirocinio è un momento di fondamentale importanza nel nostro percorso accademico. È il momento in cui si mettono in pratica tutte le conoscenze teoriche acquisite. Fino ad ora mi sono sempre trovata molto bene, ho avuto esperienza molto positive e sono sempre stata seguita e accolta da equipe molto disponibili. Di solito una volta che inizio il tirocinio non voglio più smettere! Ed è proprio nelle ultime settimane, in cui sei riuscita ad entrare nella “mentalità” del reparto, che purtroppo devi salutare tutto e tutti.

Sono sempre riuscita a conciliare il tirocinio con gli allenamenti: se ho il turno la mattina mi alleno il pomeriggio e viceversa. È molto difficile e faticoso, sia allenarsi la sera dopo il turno sia stare in reparto il pomeriggio dopo l’allenamento della mattina. Ma tengo ad entrambe le attività nello stesso modo e sono determinata a portarle avanti! Sono una persona che se fa una cosa la fa fatta bene e si impegna al massimo per riuscirci. Così ho sempre fatto, sia durante il periodo di tirocinio sia durante il periodo di lezioni o esami. 

La pandemia ha aperto la strada alla didattica a distanza, che trasforma il modo di intendere il tempo lo spazio e apre a una riflessione sulla necessità di ripensare insegnamento e apprendimento. Quali sono secondo te i vantaggi e le maggiori criticità che riscontri nell’insegnamento da remoto?

La didattica a distanza è un’ottima opportunità per noi studenti atleti, o per chi ha un altro impegno “fisso” oltre a quello accademico. Permette di seguire le lezioni pur partecipando ad altri impegni/competizioni. Ovviamente sta poi allo studente la capacità di mantenersi alla pari col percorso accademico. Penso che basti solo un minimo di organizzazione! Le criticità possono essere il fatto di non avere un riscontro diretto con professori e compagni e spesso la comunicazione tramite posta elettronica richiede tempistiche molto lunghe.

Io mi trovo molto bene con la didattica a distanza: essendo una ragazza molto organizzata sono riuscita ad inserire la visualizzazione delle lezioni registrate e lo studio fra un allenamento e l’altro, senza “l’obbligo” di avere degli orari fissi. Ammeto che sia necessaria molta forza di volontà!

 

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