Run4Science 2019: “Scienza e corsa. Due singolari al femminile”

Run4Science 2019: “Scienza e corsa. Due singolari al femminile”

 

Run for Science affronta ogni anno un tema diverso. L’evento 2019, tenutosi domenica 14 aprile, è stato interamente dedicato alla corsa femminile, un argomento complesso quanto attuale, per approfondire le conoscenze circa i correlati tra maratona, metodi di allenamento, affaticamento, salute e performance, tenendo conto della differenza di genere.

Le cinque edizioni precedenti, dal 2014 ad oggi, hanno permesso di affinare e consolidare un modello di lavoro che attrae atleti e atlete da tutta Italia e collaborazioni con gruppi di ricerca europei. Run for Science 2019 coinvolge un partenariato composto da università italiane e straniere: Milano, Torino, Roma Foro Italico, l’università di Kent, nel Regno Unito, l’università francese di Besançon, l’università di Eindhoven in Olanda, l’università del Qatar, con l’accademia Aspire, l’università di Ontario in Canada.

Il format dell’evento consiste in una maratona e una mezza maratona, 42 e 21 km rispettivamente, su un circuito che va dalla sede di Scienze Motorie alla frazione di Montorio. Oltre 100 i corridori, più della metà donne.

I protocolli di ricerca erano 15 con postazioni di ricerca laboratoriali e sul campo predisposte per i test prima, durante e post gara. Le valutazioni hanno preso in esame la cinematica del gesto atletico, il controllo post corsa del sistema cardiovascolare con studi specifici sulle donne maratonete, l’analisi di ciò che accade dal punto di vista dell’affaticamento muscolare in base al sesso dell’atleta, gli effetti metabolici a livello intestinale, focalizzandosi sulla differenza sessuale, il modello psicobiologico dell’endurance, l’effetto placebo/nocebo nella performance.

Le novità del 2019. Il desiderio dello staff Run for Science è di fare ampliare gli orizzonti di questo progetto da evento di ricerca ad occasione di cultura e formazione sportiva a tutto tondo durante il corso dell’anno. Il gemellaggio con la Federazione italiana di atletica leggera, il legame con il territorio e il taglio sulla differenza di genere, permette una diffusione del progetto non solo dal punto di vista scientifico, ma anche formativo-culturale aperto alla cittadinanza tutta. Per questo, dopo l’incontro “Storie di donne e di sport” che si è tenuto lo scorso 27 marzo e ha visto protagoniste atlete di ieri e di oggi,  il giorno prima della corsa, sabato 13 aprile, c’è stato un appuntamento dedicato alla gestione del carico interno e del recupero nel mezzofondo e nella maratona. Un’intera giornata di formazione nazionale, coordinata da Antonio La Torre, vecchio amico di Run for Science e nuovo direttore tecnico della Fidal.

Lo spazio Village “Sport, Ricerca e Salute”. Ha partecipato alla gara anche il cantante Raphael Gualazzi. Il palazzetto Gavagnin si è trasformato in Village “Sport, ricerca e salute”, con postazioni laboratoriali aperte e ricerche in itinere.

“Dal 2014 ad oggi -spiega Federico Schena– ciò che permette la riuscita di Run for Science è la coesione del gruppo di ricerca multidisciplinare, che ogni anno si arricchisce di collaborazioni nuove. Il fine comune è fare convergere insieme esigenze, problematiche e vantaggi della competizione podistica e le necessità della pratica sperimentale scientifica. L’idea è proporre a ogni nuova edizione un argomento diverso e ancora poco studiato. Valutare dal punto di vista fisiologico, cardiovascolare, biomeccanico, psicologico, metabolico e prestativo la corsa, tenendo fermo lo sguardo sulle differenze legate al genere, è ciò si propone questa sesta edizione”.

Hanno corso anche una decina di donne del Progetto “Pink is Good Running Team” della Fondazione Umberto Veronesi.

 

 

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